Imposte in Autoliquidazione
Le imposte in autoliquidazione, ovvero quelle che vengono pagate contestualmente all'invio della successione telematica all' Agenzia delle Entrate, si calcolano, in linea di massima, in base alla rendita catastale degli immobili oggetto di successione.
Se tuttavia tra gli immobili vi sono dei terreni "non agricoli" (edificabili, parzialmente agricoli, nuclei storici...), non può essere utilizzata la rendita catastale per determinarne il valore fiscale, bensì deve essere dichiarato il "valore commerciale" dell'immobile; a tal fine occorrerà incaricare un perito (geometra, agente immobiliare, architetto, ingegnere) per fare una valutazione. I terreni "non agricoli" sono sempre soggetti a possibile accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate; per tale motivo, si consiglia di conservare la perizia per almeno 5 anni dalla presentazione della dichiarazione di successione.
I valori fiscali (ossia quelli da inserire in dichiarazione) degli altri immobili possono essere calcolati secondo questi principi:
- Fabbricati: moltiplicando per 126 la rendita catastale;
- Terreni agricoli: moltiplicando per 112,50 il reddito dominicale
Sui valori fiscali così ottenuti si calcola:
- il 2% per l'imposta ipotecaria;
- l' 1% per l'imposta catastale
le stesse percentuali valgono per il valore commerciale dei terreni "non agricoli".
Qualora sui fabbricati uno degli eredi chiede le agevolazioni prima casa, per gli immobili oggetto di agevolazione (che possono essere un immobile abitativo di categoria A, esclusi gli A/8, una pertinenza di categoria C/6 (box) e una pertinenza di categoria C/2 (deposito/cantina)), le imposte ipotecaria e catastale si pagano in misura fissa di 200,00 Euro ciascuna, anzichè il 2% + 1%.
In tutti i casi sopra esposti si devono aggiungere circa 250,00 Euro per bolli, trascrizione in Conservatoria, tributi speciali; questa somma viene versata per ogni provincia in cui si trovano gli immobili.
Imposta di Successione
L'imposta di successione viene liquidata direttamente dall'Agenzia delle Entrate tramite un F24 spedito per raccomandata ad uno degli eredi, entro 5 anni dalla registrazione della successione. La determinazione dell'imposta dipende, in questo caso, da diversi fattori, quali il grado di parentela che lega ogni erede al defunto (questo consente di determinare l'aliquota applicabile e l'eventuale franchigia), il totale dell'asse ereditario, che è dato, non solo dal valore degli immobili, ma anche dalle consistenze patrimoniali, crediti, barche, aeromobili, dagli eventuali debiti del defunto, dai costi detraibili, come ad esempio le spese funebri, dalle donazioni eventualmente fatte in vita dal defunto in favore degli eredi.
Per determinare questa imposta e fare un calcolo corretto occorre quindi analizzare tutti i dati sopra esposti.
Per le successioni al coniuge ed ai parenti in linea retta di primo grado (figli, genitori) vi è una franchigia di 1.000.000,00 di Euro per ciascun erede: ciò significa che maturerà l'imposta di successione solo per la quota che supera questa franchigia.
Per fratelli e/o sorelle la franchigia si abbassa ad Euro 100.000,00.
Per tutti gli altri soggetti non vi sono franchigie.
Visualizza la tabella Imposte di Successione
L'ammontare delle imposte non dipende, in alcun modo, dal nostro servizio, ma sono determinate per legge.